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Quali sono le certificazioni di bio cosmesi più ricercate?

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Quali sono le certificazioni di bio cosmesi più ricercate?

Quando decidi di acquistare cosmetici biologici puoi controllare la lista degli ingredienti. Ma chi può assicurarti che i prodotti siano realmente biologici? In questo articolo vogliamo fornirti una breve guida per riconoscere le certificazioni di bio cosmesi più ricercate. Quando entriamo in contatto con un nuovo prodotto cosmetico ci possiamo informare sulla lista di ingredienti e possiamo reperire informazioni sulla filiera ma sicuramente la cosa più facile da appurare è controllare che abbiano una certificazione biologica. La certificazione garantisce a chi acquista che il cosmetico sia veramente green e che un ente esterno lo abbia verificato. E, fin qui, nulla di nuovo sotto il sole. Il problema nasce nel momento in cui scopri che nessuna legge, al momento, definisce quando un cosmetico può essere definito biologico. Può sembrare assurdo, ma, se è vero che tutti i prodotti di cosmesi devono rispondere al Regolamento 1223/2009 EU (quindi anche quelli naturali), nessuno ha ancora fissato delle regole che un cosmetico deve rispettare per essere chiamato biologico. Per questo sono fiorite nel tempo tantissime organizzazioni che assegnano la dicitura di “cosmetico biologico” secondo standard diversi di volta in volta. In questa giungla di sigle, nomenclature e acronimi, di chi ci possiamo fidare? Per aiutarti a fare un po’ di chiarezza, qui trovi un’ampia panoramica di tutte le principali certificazioni di bio cosmesi europee ed italiane. {{cta('bad4b162-6a7c-4e25-8a4f-dc92182af3a4')}} Certificazioni di bio cosmesi più ricercate: facciamo chiarezza Prima di passare ad elencare le certificazioni più conosciute e di cui ti puoi fidare è indispensabile fare alcune precisazioni. La prima riguarda la distinzione fra i cosmetici biologici e quelli naturali. Ad un orecchio inesperto potrebbe sembrare la stessa cosa, ma in realtà non è così. I cosmetici biologici sono ovviamente per antonomasia naturali, ma non possono mai esserlo al 100%. A parte alcuni oli e poche altre eccezioni che sono interamente vegetali, le creme, le lozioni e i cosmetici devono contenere per forza emulsionanti, conservanti e altre sostanze di sintesi, necessarie , perché ne consentono ad esempio la conservazione e la stabilità nel tempo. Attenzione, però, sarebbe sbagliato giungere a conclusioni troppo affrettate e pensare che tutto ciò che è “sintetico” è dannoso per la propria pelle e “avvelena” il pianeta. E', quindi, importante comprendere che il termine “sostanza chimica di sintesi” non è sempre sinonimo di “nocivo” o “irritante”, e che il cosmetico è una matrice complessa e, in quanto tale, va giudicata nell'insieme dei suoi componenti, in termini di biodegradabilità, tollerabilità, efficacia e sicurezza delle materie prime e del prodotto finito. Quindi va specificato, quando parliamo di conservanti e altre sostanze di sintesi, che esistono due percorsi differenti: una sintesi a partire da reagenti petrolchimici e una sintesi a partire da reagenti vegetali. Questo conferma quello che abbiamo detto fino ad ora, ovvero che la sintesi non è male di suo. A questo punto sappi che i prodotti biologici contengono sostanze vegetali pure solo in una determinata percentuale, ed il resto è formato da sostanze ottenute per trasformazione di elementi vegetali. Questo significa che i cosmetici bio non sono veramente naturali? Certo che no! Ci sono sostanze di sintesi anche nei cosmetici biologici naturali, ma quelli certificati garantiscono che tutti gli ingredienti provengano da agricoltura biologica certificata e siano privi di sostanze dannose e tossiche per la pelle e il pianeta. Inoltre ci assicura che per la realizzazione del cosmetico non sono stati utilizzati OGM e che sono prodotti senza l’uso di radiazioni ionizzanti. Cosmetici e certificazioni bio: come stanno davvero le cose? Esistono sul mercato diverse tipologie di cosmetici biologici (o che si spacciano per tali). La maggiore distinzione è fra: Cosmetici biologici certificati, ovvero quelli che hanno una certificazione biologica garantita da un ente riconosciuto e hanno superato severi controlli Cosmetici ecologici con estratti vegetali che rispettano l’ambiente ma sono senza certificazione Cosmetici misti, cioè quelli i cui ingredienti non sono del tutto naturali e non provengono tutti da agricoltura biologica Attualmente il termine “biologico” non da una garanzia certa e sicura di ciò che stiamo acquistando. Questo accade perché purtroppo non esiste uno standard comune a cui tutti possono fare riferimento. Di conseguenza, ogni azienda produttrice può decidere di seguire le norme dietro ad una determinata certificazione e non ad un’altra. Un esempio? Tutti i disciplinari italiani, ad eccezione di CCPB, ammettono l’utilizzo di derivati natural-identici come ad esempio la vitamina E sintetica; mentre per i disciplinari internazionali come Natrue e Cosmos, e da CCPB, è ammessa solo quella naturale. Non tutte le certificazioni del biologico sono quindi uguali, alcune sono molto meno restrittive di altre e forniscono meno tutele per il consumatore e il pianeta. Un ulteriore fattore di confusione per il consumatore deriva dal fatto che spesso gli enti certificatori forniscono diversi “livelli di certificato”. Molti ad esempio certificano che un cosmetico è biologico, quindi rispetta standard più elevati, oppure solamente che contiene ingredienti biologici o addirittura che si tratta di un cosmetico naturale, con requisiti via via decrescenti. Il problema è che il bollino che troviamo in etichetta è del tutto simile tra i vari livelli di certificazione e, ad uno sguardo poco approfondito, per il consumatore è difficile distinguerli e valutare la reale bontà di un prodotto. Un tentativo di unificazione delle normative internazionali è stato tentato con la ISO 16128 che ha cercato di dare regole comuni per definire e catalogare gli ingredienti come “naturali” e di “di origine naturale”. Purtroppo le definizioni sono così "permissive" che di origine naturale comprende una vastità di ingredienti che nulla hanno a che fare con la cosmesi naturale!In Europa alcuni enti di certificazione dopo lunghe trattative sono riusciti a trovare un accordo per unificare gli standard! Alcuni enti certificatori di diverse nazioni (fra cui l'italiana ICEA) hanno lavorato insieme per uniformare i propri disciplinari e creare un unico standard europeo per la certificazione dei cosmetici biologici. Il risultato? La nascita della certificazione Cosmos.Anche la certificazione Natrue, sebbene non nasca da un percorso partecipato ha dei parametri molto simili e restrittivi come quelli di Cosmos. Entrambe le certificazioni danno indicazioni precise riguardo gli ingredienti ammessi e quelli vietati nonché sui trattamenti consentiti sulle materie prime e sulle percentuali di ingredienti biologici che il prodotto finito deve contenere. Nonostante ciò, va ricordato e sottolineato che ad oggi, non esiste una definizione normativa ufficiale di cosmetici naturali e biologici, ma ci sono soltanto norme di disciplinari privati. {{cta('bad4b162-6a7c-4e25-8a4f-dc92182af3a4')}} Come fa un cosmetico ad ottenere la certificazione bio? Per ottenere la certificazione di bio cosmesi sui suoi prodotti, l’azienda li deve sottoporre ai test di un ente accreditato. Come puoi immaginare, non è per nulla facile superare questi controlli. Le coltivazioni da cui vengono estratti gli ingredienti non devono usare pesticidi o OGM. Le piante non devono essere a contatto con sostanze nocive o inquinanti. Per la raccolta delle materie prime deve essere rispettato il ciclo naturale delle stagioni e della riproduzione (pensiamo al miele). Inoltre, i cosmetici biologici non possono contenere circa la metà delle 8.000 sostanze autorizzate per la produzione di cosmetici tradizionali, compresi coloranti e additivi. Ecco un elenco delle sostanze NON ammesse: Profumi e coloranti di sintesi (solo per i disciplinari più restrittivi e gli standard europei) Paraffine e siliconi OGM Sostanze sottoposte a radiazioni Ingredienti provenienti da animali morti Ok invece a ingredienti sottoposti a trasformazioni fisiche come l’estrazione, la distillazione e la purificazione, piante e loro estratti non trasformati chimicamente, ingredienti di origine naturale sottoposti a procedimenti chimici naturali come la fermentazione, l’idratazione, l’idrogenazione. Infine, vanno bene anche alcuni ingredienti di sintesi come l’acido ascorbico, basta che però siano in piccolissime percentuali. Di seguito l'elenco delle certificazioni di cosmesi bio europee e italiane più ricercate: NaTrue Considerato un importante standard internazionale per la cosmesi biologica e naturale, NaTrue è una certificazione creata dall’International Natural and Organic Association. Ciò che la rende così importante sono i rigidi criteri con i quali giudica se un prodotto, o una linea di prodotti, di un determinato marchio è veramente biologico, differenziandolo dai “falsi amici dell’ambiente”. L'obiettivo di NaTrue non è solo certificare prodotti naturali, ma condividere con i clienti la convinzione che l’uomo deve mantenersi in armonia con la natura. Come fa un produttore ad ottenere questa certificazione? Deve superare ben tre fasi di valutazione: la prima in cui dimostra che tutti gli ingredienti che utilizza sono di origine naturale e che vengono lavorati solo con metodi sostenibili. Nella seconda e terza fase NaTrue valuta la proporzione dei materiali provenienti da agricoltura biologica certificata, dove una valutazione più alta garantisce un voto più elevato. I criteri di NaTrue sugli ingrediente sono molto restrittivi, però non viene dato tanto peso ad altri aspetti del prodotto, come ad esempio la produzione del cosmetico stesso, che invece per altri enti certificatori rimane una valutazione importante. Cosmos Cosmos (Cosmetic Organic Standard) è un ente certificatore biologico con un regolatorio molto stringente che viene gestito da un'associazione internazionale, indipendente e senza fini di lucro con sede a Bruxelles. I membri fondatori sono enti certificatori provenienti da Germania, Francia, Italia e Regno Unito e gestiscono lo standard Cosmos provvedendo con la loro competenza al suo continuo sviluppo. È dunque un ente internazionale che negli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento in Europa. Divide la certificazione dei cosmetici in due diverse categorie: Cosmos Organic: indica un prodotto e/o un ingrediente biologico Cosmos Natural: indica un prodotto naturale Le aziende che si rivolgono a Cosmos hanno l’obbligo di indicare in etichetta la somma in percentuale delle porzioni biologiche e naturali degli ingredienti. Oltre alla grande attenzione agli ingredienti nella certificazione vengono considerati anche altre aspetti come ad esempio la modalità attraverso cui un cosmetico viene prodotto. Si tratta di una certificazione complessa e difficile da raggiungere, al pari di NaTrue. Alcuni dei cosmetici La Saponaria sono attualmente certificati Cosmos Organic o Cosmos Natural. CCPB Molti cosmetici de La Saponaria sono certificati da CCPB, il Consorzio per il controllo dei prodotti biologici, il primo organismo italiano riconosciuto da NaTrue. Ci affidiamo a loro perché i loro standard sono molto severi e pensiamo che soddisfarli sia sinonimo di serietà e naturalità. Riconosce tre livelli di certificazione. Cosmetici biologici, con un minimo del 95% di ingredienti biologici fra gli ingredienti certificabili. Cosmetici naturali con componente biologica, con un minimo del 70% di ingredienti biologici fra gli ingredienti certificabili. Cosmetici naturali CCPB verifica che vengano rispettate tutte le norme dell’agricoltura biologica e della filiera produttiva, dall’accertarsi che non vengano usati fertilizzanti chimici fino a come vengono coltivate e colte le piante e gli estratti che si utilizzano poi per i cosmetici. Inoltre, come gli standard internazionali, non ammette profumi e altri componenti sintetici. Aiab L’Associazione dell’agricoltura biologica è formata da produttori, tecnici e cittadini che si sono uniti per promuovere l’agricoltura biologica come modello di sviluppo sostenibile. Non solo materie prime naturali, quindi, ma anche salvaguardia e protezione dell’ambiente, degli animali e della salute di chi consuma. I marchi di garanzia AIAB vengono rilasciati alle aziende che ne fanno richiesta, e che rispettano requisiti ben precisi. Questo tipo di certificazione ammette alcuni derivati di sintesi come profumi e altre sostanze. Inoltre, non è prevista una % minima di ingredienti biologici, ma per ottenere la certificazione basta che ne compaia uno all’interno della lista INCI. ICEA Riconosciuta a livello europeo, la certificazione rilasciata dall’Istituto per la certificazione etica e ambientale segue criteri ben definiti: c’è una valutazione preliminare della documentazione fornita dall’azienda, poi ICEA manda un tecnico a fare i controlli in sede e a prelevare campioni di prodotto per analizzarli. Infine, se è tutto ok, viene emesso il Certificato di Conformità e successivamente la società manda controlli periodici per verificare il mantenimento degli standard. Demeter L’Associazione per la tutela della qualità biodinamica è un ente italiano che certifica che i prodotti e gli ingredienti provengano da coltivazioni o allevamenti biodinamici. Cosa vuol dire? Che le colture devono sottostare a standard molto duri e competitivi e rispettare l’ambiente in tutte le sfumature. A Demeter si affidano più di 4.000 produttori in ben 36 stati e dal 2012 ha programmato una certificazione specifica per la cosmesi chiamato Demeter/Biodynamic. Ecocert Nata in Francia, Ecocert è un ente di controllo e certificazione che ha base in Europa e si ramifica in più di 80 paesi confermandosi una delle maggiori organizzazioni di certificazioni al mondo: controlla sia il settore alimentare che i cosmetici e i profumi. I requisiti che un produttore deve possedere per ottenere la certificazione sono: Divieto di utilizzo di materie prime animali estratte da carcasse o animali vivi e dei test dei prodotti finali sugli animali Il 95% degli ingredienti deve essere di origine naturale e trasformato con processi autorizzati da Ecocert Il 10% del totale degli ingredienti del prodotto finito deve essere biologico Cosmebio L’associazione Cosmebio ha costituito un marchio specifico per i cosmetici. I prodotti che vogliono ottenere questa certificazione devono superare i controlli di enti indipendenti come Ecocert e avere nello specifico: almeno il 95% del totale degli ingredienti naturale o di origine naturale di cui minimo il 10% degli ingredienti deve provenire da agricoltura biologica e avere massimo il 5% di ingredienti di sintesi facenti parte della piccola lista di sostanze consentite.  Ecolabel Ue Ultima, ma non per importanza, la certificazione Ecolabel UE che definisce gli standard di produzione e ciclo di vita di un prodotto. Supera questi standard solo il cosmetico che viene prodotto a basso impatto ambientale, che contiene sostanze bio e tenendo conto anche del riciclo e del riuso dei materiali del packaging. Inoltre, è molto attento anche alla salute dei consumatori e alla filiera etica. Attenzione ai falsi cosmetici biologici! Dopo aver chiara in mente la lista delle certificazioni di bio cosmesi più cercate e garantite, vediamo come sfuggire alle truffe, che purtroppo sono dietro l’angolo in ogni settore. Alcune aziende, infatti, inseriscono il termine BIO sulle confezioni dei loro prodotti in modo inappropriato, per esempio accanto al nome del prodotto o nel nome del brand, confondendo i clienti. Questi prodotti non hanno in realtà nessuna certificazione: ricordate che, se non leggete il nome di un ente valido sull’etichetta, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Un altro trucchetto spesso usato per confondere un cosmetico convenzionale con un cosmetico biologico certificato, è quello di mettere un asterisco accanto ad alcuni ingredienti naturali che indica “agricoltura biologica” senza però nessun tipo di standard riconosciuto. Un cosmetico con una valida certificazione, quindi, non solo ci permette di avere un prodotto veramente valido e non nocivo per la pelle e l’organismo, ma ci rassicura sul fatto che non stiamo nuocendo all’ambiente mentre lo utilizzeremo. È ovvio che potremmo andare a visitare la sede del fornitore, ma non riusciremmo quasi sicuramente a controllare la filiera, la provenienza degli ingredienti e la lavorazione delle materie prime. Per questo è indispensabile affidarsi a chi lo fa di mestiere e pensa che “prodotto biologico” non sia solo una dicitura, ma un vero e proprio stile di vita! Conclusioni: perché La Saponaria ha scelto CCPB e Cosmos Come abbiamo visto, non c'è una legge che norma i cosmetici biologici come invece avviene per l'alimentare anche se un tentativo è stato fatto con la ISO 16128.   Perché un cosmetico sia classificato come biologico ha bisogno di una certificazione proveniente da un ente terzo che dispone di un disciplinare ed effettua controlli costanti.   Noi abbiamo scelto CCPB, ovvero un organismo di certificazione riconosciuto dalla ISO 17065 accreditato da ACCREDIA. Ci siamo affidati a CCPB perché è uno degli enti certificatori italiani più restrittivi nel campo cosmetico ed uno dei primi enti certificatori in Italia, inoltre è attivo anche nel settore alimentare e agricolo. Secondo il criterio di valutazione di CCPB ad esempio, tutte le nostre materie prime, prima di poter essere utilizzate nei cosmetici certificati, devono essere attentamente valutate e validate dall'ente certificatore che non guardano solo se l'ingrediente è biologico, naturale o sintetico, ma anche il modo in cui viene ottenuta la singola materia prima. Questa regola vale per tutte le materie prime: per fare un esempio, se domani decidessimo di cambiare il fornitore di un olio essenziale presente in una crema, l'ente certificatore dovrà valutare l'origine di questa materia prima e quindi che nel processo di ottenimento non ci siano meccanismi non ammessi (ad esempio utilizzo di solventi non ammessi o radiazioni).   Inoltre CCPB valuta un prodotto cosmetico biologico solo se contiene almeno il 10% di ingredienti naturali biologici e il rapporto tra questi e gli ingredienti naturali convenzionali deve essere superiore al 95%. Non sono ammessi ingredienti sintetici salvo una piccola lista di ingredienti ammessi anche da tutti gli altri enti di certificazione.   In conclusione, il nostro ente certificatore si basa sui principi della ISO 16128 ma è molto più restrittivo perché non guarda solo cosa c'è nella formula ma anche da chi vengono acquistate le materie prime e come queste vengono ottenute. Inoltre ogni anno il nostro laboratorio subisce ispezioni molto approfondite in cui l'ente certificatore si assicura che le materie prime utilizzate in formula siano effettivamente quelle dichiarate e questo non viene fatto solo guardando la formula ma anche guardando i vari acquisti, i lotti delle materie prime e le quantità delle stesse. L'ente certificatore si assicura anche che il laboratorio sia adeguatamente pulito e che tutte le etichette dei prodotti immessi in commercio siano conformi ai loro standard. In ultimo, durante l'ispezione CCPB prende dei lotti casuali di prodotti certificati ed effettua delle analisi per verificare che non ci siano sostanze non ammesse dal loro disciplinare.   Nell'ultimo periodo però qui a La Saponaria è emersa anche la necessità di avere una certificazione biologica riconosciuta a livello internazionale. La nostra scelta è ricaduta su Cosmos per i suoi elevati standard e per la sua attenzione a tutti gli aspetti, dalla scelta degli ingredienti fino alla produzione e al packaging. Rientrare nel rigido disciplinare creato da Cosmos non è facile e siamo molto felici che le nostre formule rispondano perfettamente a tutti i severi requisiti richiesti. Alcuni dei cosmetici de La Saponaria sono già certificate Cosmos Organic o Cosmos Natural e presto seguiranno anche altri.   Principali differenze tra CCPB e Cosmos La certificazione Cosmos Organic e la certificazione CCPB per i cosmetici biologici seguono standard rigorosi, ma hanno approcci leggermente diversi:   Cosmos Organic È uno standard internazionale riconosciuto globalmente, adottato da enti certificatori come Ecocert, ICEA, BDIH e Soil Association. Ha requisiti molto severi sugli ingredienti, con almeno il 95% degli ingredienti di origine vegetale da agricoltura biologica. Impone criteri ambientali stringenti anche nel packaging e nella filiera produttiva. Limita fortemente l'uso di sostanze sintetiche e richiede una valutazione approfondita dell’impatto ecologico.   CCPB È una certificazione italiana riconosciuta per i cosmetici biologici e naturali. Anche qui, almeno il 95% degli ingredienti di origine naturale deve provenire da agricoltura biologica, ma alcuni parametri sono leggermente più flessibili rispetto a Cosmos. Ha un focus specifico sull’industria italiana, rendendola più accessibile per le aziende locali. Ottenere la certificazione Cosmos Organic è generalmente più difficile rispetto a CCPB, poiché ha criteri più rigorosi e stringenti a livello internazionale, richiedendo elevati standard biologici e ambientali. Tuttavia, entrambe le certificazioni garantiscono prodotti di alta qualità, privi di ingredienti nocivi e rispettosi della natura. {{cta('9c32cb8c-ab99-4013-a7e0-2cfa31f223fa')}}
Shampoo solido: cos’è, come si usa e perché è meglio di quelli liquidi

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Shampoo solido: cos’è, come si usa e perché è meglio di quelli liquidi

Lo shampoo solido: una scelta su cui sempre più persone si stanno orientando perché evita l’utilizzo di flaconi in plastica. Come si usa? Presenta degli svantaggi rispetto ai tradizionali shampoo liquidi? Scopriamolo insieme! Lo shampoo solido negli ultimi anni ha guadagnato un discreto successo sia perché, appunto, rappresenta una soluzione sostenibile e zero waste, sia per la sua praticità di utilizzo e la comodità di poterlo portare in viaggio.Ma come si usa lo shampoo solido? È adatto a tutti i tipi di capelli? Come è meglio conservarlo? Ed è proprio vero che sia meglio di quello liquido? In questo articolo proviamo a fare un po’ di chiarezza e a dare una risposta a tutte le tue domande sullo shampoo solido. Ecco di cosa parleremo: Che cos’è lo shampoo solido Come è formulato lo shampoo solido A chi è adatto lo shampoo solido Come si usa lo shampoo solido Quando dura lo shampoo solido? Balsamo solido Come conservare lo shampoo solido Lo shampoo solido è meglio di quelli liquidi? Perché usare lo shampoo solido: una scelta zero waste e plastic free Shampoo solido: pro e contro Conclusioni Che cos’è lo shampoo solido Sembra una saponetta, ma non lo è: si tratta di un vero e proprio shampoo formulato con tutti gli attivi specifici per la detersione e la cura dei capelli.Lo shampoo solido ha infatti la stessa funzione di uno shampoo liquido, ma si presenta in forma solida.In commercio ne esistono di varie forme e colori, a seconda dell’azienda che li produce. Come è formulato lo shampoo solido Lo shampoo solido ha una formulazione concentrata ed è solitamente composto da tensioattivi derivanti dall’olio di cocco, a cui vengono aggiunti burri, altri oli vegetali, oli essenziali, profumi naturali, coloranti vegetali ed attivi. Grazie alla sua formula concentrata, lo shampoo solido risulta essere un prodotto estremamente pulente, senza però risultare aggressivo sulla cute. La particolarità dello shampoo solido, che lo distingue da quello liquido, è il fatto che contiene una percentuale d’acqua minima, così che non risulti necessario utilizzare dei conservanti. Esistono due tipi di shampoo solidi: - Ottenuto per compattazione degli ingredienti, come lo Shampoo solido Purificante  e lo Shampoo solido Rinforzante: in questo caso un panetto equivale ad un flacone di shampoo liquido La Saponaria e a 300 ml di shampoo tradizionale, ha un pH del tutto simile ai normali shampoo liquidi (circa 4). Per questo si adatta a tutti i tipi di chioma ed è estremamente facile da utilizzare. - Ottenuto per saponificazione, come ad esempio il nostro Doccia shampoo solido ai Semi di lino: ha un pH leggermente basico (circa 9) come un sapone solido (Leggi qui la bellissima storia di questo shampoo) Lo shampoo solido a pH basico ha la caratteristica di aprire le squame dei capelli: per questo motivo, per riequilibrare il pH e farlo tornare al normale livello di acidità è necessario effettuare un risciacquo acido alla fine del lavaggio. Il procedimento è molto semplice e aiuterà a chiudere le scaglie e dare brillantezza alla chioma: basterà risciacquare i capelli con un cucchiaio di succo di limone diluito in un litro d’acqua, oppure utilizzare un idrolato, spruzzandolo direttamente sui capelli. Per effettuare un perfetto risciacquo acido è anche possibile utilizzare gli Acidi della frutta AHA, un trattamento spray anti-crespo, anti-sale e anti-calcare che lucida i capelli. A chi è adatto lo shampoo solido Se stai pensando di abbandonare lo shampoo liquido e passare a quello solido e ti stai chiedendo se possa essere adatto alla tua chioma, abbiamo una buona notizia: come lo shampoo liquido, anche lo shampoo solido è adatto ad essere utilizzato su tutti i tipi di capelli. Come per quelli liquidi, basterà infatti sceglierlo in base agli ingredienti e alla loro azione sul cuoio capelluto, nel rispetto della propria tipologia di capelli. - Il Doccia shampoo solido ai semi di lino è perfetto per tutti coloro che hanno i capelli corti, per gli uomini che vogliono utilizzare anche solo un prodotto sotto la doccia e per tutti coloro che cercano uno shampoo dal potere particolarmente sgrassante. - Lo Shampoo solido Purificante è perfetto per tutte le chiome bisognose di luce, per tutti coloro che hanno capelli grassi e per chi vuole combattere la forfora in maniera definitiva: gli amminoacidi di barbabietola e i semi di lino idratano e rinforzano la chioma, mentre la bardana e i prebiotici di cicoria rinforzano il naturale microbiota cutaneo per riportare l’equilibrio, regolare la produzione di sebo e aiutare a contrastare la forfora. Contiene anche spirulina, ricchissima di vitamine e sali minerali e tea tree, salvia, menta e lavanda per aggiungere freschezza e purificare a fondo, lasciando i capelli puliti e lucenti. - Lo Shampoo solido Rinforzante è adatto a tutte le chiome che cercano forza e volume: anche in questo caso i capelli saranno rinforzati e idratati dagli amminoacidi di barbabietola e dai semi di lino, mentre i prebiotici di cicoria riportano l’equilibrio e leniscono la cute. Contiene anche altea, calendula e hamamelis che aggiungono dolcezza alla ricetta e donano serenità alla cute e lucentezza e splendore alla chioma! A seconda degli attivi utilizzati nella formulazione, è quindi possibile trovare lo shampoo solido che faccia esattamente al caso tuo. Come si usa lo shampoo solido Utilizzare lo shampoo solido è molto semplice: basterà insaponare le mani fino a formare una leggera schiuma, per poi passarle sui capelli e massaggiare come un normale shampoo, e infine risciacquare bene. Come ti abbiamo anticipato, c’è una piccola differenza tra shampoo solido a pH basico ottenuto per saponificazione e shampoo solido a pH acido ottenuto per compattazione degli ingredienti: - Se si è usato uno shampoo solido ottenuto per saponificazione come il nostro Doccia shampoo solido ai semi di lino è necessario effettuare un ultimo risciacquo acido con aceto, limone o un idrolato a scelta, utile soprattutto nel caso in cui si usi questo shampoo su capelli lunghi. Per effettuare il risciacquo acido basta diluire limone in un litro d’acqua o nell’acqua dell’ultimo risciacquo oppure usare un idrolato a scelta: idrolato di salvia, hamamelis, rosmarino e timo saranno perfetti per le chiome più grasse mentre idrolato di rosa, fiori d’arancio e geranio possono essere usati su chi ha i capelli a tendenza secca. Se si usa un idrolato basta quindi spruzzare l’idrolato direttamente sui capelli umidi. Con il risciacquo acido, le spore dei capelli si chiuderanno e si eviterà la sensazione di stopposità che questo tipo di shampoo solido può lasciare sulle lunghezze.   Se invece si è usato uno shampoo solido ottenuto per compattazione degli ingredienti come lo Shampoo solido Purificante e lo Shampoo solido Rinforzante non occorre effettuare un risciacquo acido! Anzi, nel caso specifico di questi due shampoo solidi è presente una componente di condizionante quindi in molti casi non è nemmeno necessario l’uso del balsamo: provare per credere. Una raccomandazione: sia che si tratti di uno shampoo solido ottenuto per saponificazione che di uno ottenuto per compattazione degli ingredienti, è sempre una buona regola, soprattutto per non sprecare prodotto inutilmente, non esagerare con la schiuma ottenuta.      Quanto dura lo shampoo solido? Solitamente lo shampoo solido dura di più rispetto allo shampoo liquido: questo perché ha una formulazione più concentrata e non contiene acqua. Con 100 grammi di prodotto si effettuano circa 50-60 lavaggi, mentre con circa 250 grammi è possibile lavarsi i capelli per ben 80 volte.   Balsamo solido Per trasformare la nostra hair routine in chiave totalmente zero waste possiamo far seguire allo shampoo solido anche il balsamo solido!  Si tratta di un balsamo simile in tutto a quello liquido.  Se stai pensando di provare un balsamo solido, ti consigliamo: - Il Balsamo solido Forza - ristrutturante e nutriente: è formulato con estratto di amla, che stimola la crescita dei capelli, e amminoacidi di barbabietola, che idratano e rinforzano la chioma. L’olio di cocco e il burro di cacao donano forza e vitalità anche alle punte più secche e danneggiate, mentre la curcuma rende i capelli luminosi e lucenti grazie alla sua potente azione antiossidante. Contiene anche olio di semi di lino, ricco di Omega 3, che svolge un’azione rigenerante ideale per le chiome spente, crespe, secche e sfibrate. Lo speciale pH acido chiude le squame del capello e contrasta l’effetto crespo.È perfetto se: - i tuoi capelli sono fini e fragili - i tuoi capelli sono secchi e sfibrati - i tuoi capelli sono trattati e si spezzano facilmente - Il Balsamo solido Disciplina - lucidante e anti-crespo: al suo interno troviamo spirulina, che rende i capelli più forti, limone, che li rende leggeri e splendenti, olio di cocco e olio di semi di lino. Lo speciale pH acido lascia i capelli morbidi, lucenti e perfettamente districati. È perfetto se: - i tuoi capelli sono spenti e opachi - i tuoi capelli sono grassi e si sporcano velocemente - i tuoi capelli sono crespi e indomabili. Come si usa il balsamo solido: dopo lo shampoo, passa il balsamo solido sulle lunghezze bagnate oppure massaggialo prima fra le mani e applicalo sui capelli, lascia in posa qualche minuto e infine risciacqua. Il nostro panetto di balsamo solido pesa 40 grammi ed equivale a 200 ml di balsamo tradizionale.  Per saperne di più sul balsamo solido, puoi leggere l'approfondimento qui. Come conservare lo shampoo solido È molto importante, soprattutto se si usa lo shampoo solido sotto la doccia, fare attenzione ad usare un portasapone in grado di scolare via l’acqua: il panetto deve rimanere asciutto e non a contatto con l’acqua che tenderebbe a scioglierlo.  Questo è vero per tutti gli shampoo solidi che si usano, ma in particolare per gli shampoo solidi bio e vegan privi di conservanti chimici. Ed è una regola generale che vale per tutti i prodotti naturali solidi, anche per i saponi per il corpo. Noi consigliamo di usare un Portasapone in ceramica come Lotus, che proviene dal progetto fair-trade di Craftlink in Vietnam: si tratta di un’associazione no-profit che si occupa di sostenere gli artigiani locali, soprattutto i più svantaggiati, promuovendo forme di sviluppo sostenibile e duraturo per migliorare le loro condizioni di vita. Si tratta di un prodotto unico, fatto a mano con cuore e passione. Si può conservare lo shampoo solido anche all’interno di un sacchettino di organza o cotone da appendere in doccia. Anche in questo caso, l’acqua scolerà via assicurando l’ottimale conservazione del panetto. La cosa importante è di conservare lo shampoo solido, che in un portasapone o appeso, in una zona areata e lontana dall’acqua.  Lo shampoo solido è meglio di quelli liquidi? Se si pensa al risparmio di packaging e all’impatto minimo che l’uso di uno shampoo solido ha sull’ambiente, possiamo dire che lo shampoo solido è meglio di quelli liquidi. Ma per tutti gli altri aspetti non possiamo affermare che in assoluto l’uno sia meglio dell’altro. Certamente usare prodotti bio e concentrati, come gli shampoo liquidi de La Saponaria, è già una scelta fatta nell’ottica del rispetto dell’ambiente. Se il vostro shampoo del cuore è uno shampoo liquido bio e vegan e non vorreste mai cambiarlo, potete continuare ad usarlo senza sentirvi troppo in colpa. Se però volete fare qualcosa di più per l’ambiente e vi siete proposti di eliminare i flaconi in plastica dalla vostra vita, avete ora la possibilità di usare prodotti davvero performanti e ottimi sotto l’aspetto della cura e della salute dei vostri capelli. Perché scegliere uno shampoo solido: una scelta zero waste e plastic free Essere zero waste significa rinunciare a contenitori e packaging ingombranti e soprattutto evitare l’uso di tutti quei prodotti che sono contenuti nella plastica. Per questo uno dei primi passi di chi abbraccia questa scelta è quello di iniziare proprio dal sapone e dallo shampoo solido. I nostri shampoo solidi sono contenuti in una confezione di cartoncino riciclato e hanno una pellicola in plastica biodegradabile che va nella raccolta differenziata dell’organico. Ormai è chiaro che per aiutare il pianeta dobbiamo modificare a fondo le nostre scelte e la nostra impronta deve essere il più leggera possibile: ecco un passo che davvero tutti possiamo compiere senza rinunciare alla qualità e allo splendore delle nostre chiome. Shampoo solido: pro e contro Ma, in definitiva, quali sono i pro e i contro dello shampoo solido? Il vantaggio di usare uno shampoo solido rispetto a quelli liquidi tradizionali sta senz’altro nel fatto che permette di evitare l’uso di flaconi in plastica: il suo packaging è leggerissimo! Lo shampoo solido si trova infatti in imballaggi biodegradabili, solitamente di cartone. Nel nostro caso, per gli shampoo solidi utilizziamo cartoncino riciclato e pellicola biodegradabile (guarda sul nostro sito tutti i nostri cosmetici solidi e plastic free). Uno shampoo solido naturale sarà quindi totalmente ecologico e biodegradabile. Un altro vantaggio dello shampoo solido è la durata maggiore rispetto a quello liquido, risultando quindi anche più economico: il prezzo per un panetto può essere superiore a quello di un flacone di shampoo liquido, ma nel lungo termine sarà più conveniente. Ulteriore vantaggio dello shampoo solido è il fatto che non contiene conservanti (i quali possono molto spesso risultare dannosi), per via della quasi totale assenza di acqua. Un altro innegabile vantaggio dello scegliere lo shampoo solido risiede nel fatto che è molto comodo da portare in viaggio. Eviterà sicuramente indesiderate fuoriuscite di liquido dalle vostre pochette da viaggio e proprio per la sua natura solida può essere tranquillamente imbarcato in aereo nel vostro bagaglio a mano. Viaggiatori eco-friendly, ecco il vostro shampoo ideale: zero waste, naturale, vegano e amico dell’ambiente. E per quanto riguarda gli svantaggi? Possiamo dire che i contro dello shampoo solido risiedono nel suo metodo di utilizzo, per quanto semplice sia. In particolare, se si strofina il panetto direttamente sui capelli potrebbero formarsi dei nodi su una chioma riccia o con capelli sottili: consigliamo quindi di strofinarlo prima tra le mani e poi massaggiarlo sulla cute. Infine, uno svantaggio dello shampoo solido risiede nel fatto che potrebbe non essere immediato il passaggio da quello liquido, semplicemente perché ci si deve abituare Conclusioni In questo articolo abbiamo visto cos’è lo shampoo solido, come si usa, perché sceglierlo al posto di uno shampoo liquido e quali sono i pro e i contro del suo utilizzo. Un ultimo consiglio che vogliamo darti se stai pensando di acquistare uno shampoo solido è quello di orientarti verso aziende attente all’ambiente che producono cosmetici in maniera sostenibile. In questo modo avrai la certezza di usare un prodotto non solo performante, ma anche privo di sostanze dannose per te e per l’ambiente. La Saponaria produce cosmetici eco-bio supportata da una filiera etica, nel pieno rispetto della persona e del pianeta. La nostra azienda ha creato una linea di cosmetici solidi e plastic free, con packaging riciclati e riciclabili come cartoncino, cellulosa e alluminio. Scopri subito tutta la linea! {{cta('4c57c9da-8aa8-48ec-98bf-7641200634cd')}}
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