Ingrediente: Olio-di-Riso
Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Luogo rappresentato dal sapone Trento e la tradizione del vin Brulé che si beve in strada Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Il vin brulè è un vino zuccherato, cotto con scorza di arancia e limone, cannella, chiodi di garofano e un pizzico di noce moscata... è delizioso, ma è sopratutto LA bevanda dell'inverno trentino! In centro città c'è ad ogni angolo un baracchino che lo vende nei bicchierini che scaldano le mani, invade col suo profumo Piazza Fiera che d'inverno è tutta scintillante per il mercatino di Natale, e non manca mai nelle feste dei paesini per tutto il periodo natalizio. Se d'estate dopo il lavoro ci si vede in piazza per uno “Spritz”, d'inverno ci si da appuntamento per un Brulè al mercatino! Qualcosa che sembra un po' troppo caldo e un po' troppo speziato per essere un aperitivo... ma che è buono da morire e pare faccia miracoli contro il raffreddore! Così se si ha mal di gola o si tira su col naso, anziché raccomandarti un'aspirina va a finire che ti dicono “prendi un Brulè!” che con la cannella e gli olii essenziali di limone e arancia è proprio un toccasana. E la cosa bella è che si beve in strada, per cui nonostante il buio che cala presto, nonostante la neve e nonostante i Trentini siano famosi per la loro riservatezza, va a finire che all'ora della chiusura dei negozi in giro è pieno di gente! Ok, è vero che poi quando son le nove non c'è più anima viva... ma vabbè, siamo pur sempre a Trento, e non si può pretendere troppo quando fuori fan meno dieci gradi! Il brulè a Trento si fa col vino rosso, e le ricette sono infinite quante le pentole in cui viene cotto, ma la base è sempre quella: agrumi e spezie. Un profumo che fa subito Natale e che riscalda anche il cuore, oltre allo stomaco.
Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Quand'ero piccola mia madre mi mandava a raccogliere le nocciole sotto gli alberi nel prato di casa mia, perché essendo piccina mi infilavo bene sotto i rami... da sola mi annoiavo, ma se c'era qualcuno con me (mia sorella minore o mio padre, spesso) diventava una sfida a chi raccoglieva più nocciole, ed era immediatamente molto molto più divertente! Volevo un sapone alle nocciole, proprio quelle di casa dei miei genitori, che adesso raccolgo insieme al mio compagno quando andiamo a pranzo la domenica (anche perché nel frattempo son passati 25 anni, e la mia mamma povera stella di sicuro non può mettersi a quattro zampe sotto i noccioli!) e volevo che sapesse anche di cioccolato, perché il cioccolato con le nocciole è sempre stato il punto debole di mio padre. E volevo che sapesse anche un po' di miele, perché da piccina adoravo quando il Maurizio che ha le api (eh sì, in Trentino si dice così: c'è sempre l'articolo davanti ai nomi! Il Maurizio, La Michela, Il Gianni...) ci portava i favi col miele, e bisognava mettere in bocca tutto e poi sputare la cera (con cui poi giocavo come con il pongo!). E così, pensando alle cose di casa mia, di quando ero piccola, ho creato un sapone dolcissimo, che profuma di cose buone buone buone!
Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Luogo rappresentato dal sapone Brianza (Lombardia) Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? L'apicoltura in Brianza è una piccola perla poco conosciuta. Nonostante si trovi alle porte di una grande metropoli esistono moltissime piccole realtà che si dedicano alla produzione di Miele, polline, pappa reale, propoli e affini, ciascuno con le sue proprietà preziosissime. Il miele in particolare ha capacità rigeneranti per i tessuti danneggiati ha proprietà energizzanti, rafforza le difese cutanee e protegge da smog, agenti atmosferici e bruschi sbalzi di temperatura. Anche nella scelta della base del sapone si è cercato di scegliere prevalentemente grassi reperibili nella produzione locale o comunque di produzione italiana evitando l'utilizzo massiccio di grassi troppo esotici. Al contempo però si è voluto ottenere un sapone completo dalla schiuma consistente e morbida e dal profumo caldo ed avvolgente.
Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Perche' contiene miele prodotto in valle a 1500 m, bacche di ginepro e aghi di abete rosso raccolto nel bosco dietro casa, e oli essenziali di pino silvestre ginepro e abete rosso per richiamare i profumi della foresta. Anche il colore del sapone con la sua pigmentazione verde richiama i colori del bosco... Inoltre lo stampo su ogni sapone e' stato fatto con un pezzo di legno di abete e due rametti freschi.
Ricetta candidata al concorso di autoproduzione "Saponi e buoi dei paesi tuoi" Perchè rappresenta il proverbio "Saponi e buoi dei paesi tuoi"? Il cedro ha rappresentato una grandissima risorsa economica in passato in quasi tutti i paesi della costa tirrenica-cosentina, ora la produzione è diminuita a causa del dilagare delle costruzioni ma mantiene ancora un certo numero di coltivazioni. È un frutto amaro come questi posti, ma ricco di sostanze emollienti per la pelle. Esistono anche dei cosmetici a base di cedro.